31.03.2023

Quattro chiacchiere con Daniel Lustenberger, Romoos

«Vorrei aiutare i bambini a capire che dentro il cibo che mangiano c’è molto lavoro e molta passione»

Daniel, la beef.ch che sarà organizzata nell’ambito della prossima LUGA prevede una sezione riservata alle scolaresche e sarai proprio tu a occupartene. Com’è che ti è stato affidato questo ruolo?

Assieme a mia moglie Katja gestisco un’azienda agricola con vacche madri a Romoos (LU). Accanto a questa attività teniamo anche un agriturismo, le cui entrate sono molto importanti per il nostro reddito complessivo. Nel piccolo dormitorio che mettiamo a disposizione nella nostra azienda pernottano sovente scolaresche e ogni anno l’associazione di aiuto all’infanzia Kovive organizza una colonia da noi. A questi giovani e giovanissimi proponiamo il programma «Scuola in fattoria». È grazie alla bella esperienza che abbiamo cumulato nel contatto con i bambini e gli adolescenti che ci hanno chiesto di occuparci delle scolaresche per la prossima beef.ch.

Che cosa è il programma «Scuola in fattoria»?

È un programma destinato alle classi che desiderano lasciarsi un po’ l’aula alle spalle per uscire all’aperto e andare a vedere da vicino, se non addirittura toccare con mano, la vita in fattoria, con le sue piante e i suoi animali. Sono giornate fantastiche, nelle quali ci sono tante cose da imparare per tutti.

Da Daniel e Katja Lustenberger gli animali si possono persino abbracciare. Ecco Dario, il loro quartogenito, che ci mostra come non si debba avere paura delle galline.

Che cosa imparano i bambini qui da voi nella fattoria?  

Cerco di mostrare loro che in una fattoria si produce cibo, e che dietro ogni boccone di questo cibo c’è molto lavoro. Qui nella nostra azienda di agricoltura biologica, che oltretutto si trova nelle riserva di biosfera dell’Entlebuch, produciamo carne della migliore qualità, con una mandria nella quale i vitelli vivono assieme alle madri (un metodo di allevamento, quindi, attento ai bisogni della specie), dove gli animali sono al pascolo e si nutrono di erba e dove non vi sono né soia né antibiotici. In altre aziende può trattarsi invece di produzione di latte oppure, in altre regioni, di cereali o ortaggi. C’è molta passione nell’agricoltura svizzera, molta attenzione per i dettami della sostenibilità e per una produzione di prima qualità.

Vacche madri al pascolo con i loro vitelli Natura-Veal. Tempo permettendo, la mandria vive all’aperto giorno e notte. L’azienda non acquista alcun foraggio prodotto all’esterno.

Quali domande ti fanno i bambini di solito?

Tutti vogliono sapere qual è la nostra mucca più vecchia. Fino a quest’inverno era Xena. Ma ha avuto problemi alle articolazioni e non riusciva più a pascolare sui prati un po’ ripidi. Xena era adorabile, una mucca molto mansueta. Si lasciava carezzare a lungo dai bambini e l’estate scorsa hanno ancora potuto sentire il vitello muoversi nella sua pancia. Ho sempre chiesto ai bambini quanti anni pensavano che avesse Xena e quanti vitelli avesse avuto. Sono molto orgoglioso dei 15 vitelli sani che ha messo al mondo nei suoi 17 anni e mezzo di vita. Ora è Gina la decana, compirà 15 anni quest’estate. 

Perché partecipi al programma «Scuola in fattoria»?

Mi piace mostrare quanto sia bella la mia professione. Spesso viene guardata di traverso: ci si sporca, ci si deve alzare presto, c’è la puzza. Io trovo invece che abbia moltissimi vantaggi: produciamo in modo autonomo, nel rispetto della sostenibilità e in un luogo meraviglioso, con un bellissimo panorama. Viviamo a stretto contatto con la natura e gli animali. Lavoriamo a casa nostra, passiamo molto tempo in famiglia – ad esempio, pranziamo assieme ogni giorno.

Un allevamento di vacche madri con una vista meravigliosa sulla riserva di biosfera dell’Entlebuch. Ossia produrre cibo di prima qualità là dove altri vanno in vacanza.

Pensi di riuscire a trasmettere questo messaggio anche nel quadro della beef.ch?

Non sarà facilissimo, poiché non accoglierò le classi qui in azienda, bensì in città, alla LUGA. Ma spero davvero di riuscire a portare anche lì un po’ delle sensazioni che si possono provare qui, così che ai bambini resti un’impressione piacevole.

Che cosa prevedi di proporre alle scolaresche in occasione della beef.ch?

Ci piacerebbe che il contatto con un metodo di allevamento che lascia i vitelli vivere assieme alle madri diventi una bella esperienza per le scolaresche. Quindi vorremmo portare sul posto alcuni vitelli con le loro madri, se possibile di diverse razze. Anche un toro non sarebbe male, perché ha un aspetto diverso e sempre molto impressionante. Un messaggio importante da far passare sarà sicuramente anche quello di MAI entrare nei pascoli dove si trova una mandria di mucche, a meno di essere accompagnati dalla persona che si occupa degli animali. Lo insegno anche da noi in fattoria: puoi venire con me nella stalla e accarezzare gli animali. Ma non puoi farlo ovunque e mai senza il permesso della proprietaria o del proprietario!

Poi ci sarà sicuramente un momento dedicato al littering, ossia ai rifiuti abbandonati ovunque, anche in piena natura. Vogliamo spiegare ai bambini che gli animali possono ferirsi e avere problemi se nell’erba del pascolo finiscono rifiuti pericolosi per loro. Mi piacerebbe mostrare alle classi una di quelle calamite che siamo costretti a utilizzare per fare in modo che le nostre mucche non si feriscano alle pareti dello stomaco nel caso tra l’erba finiscano rifiuti metallici.

Caro Daniel, si profila un’esperienza entusiasmante per tutti: non solo per le scolaresche, ma anche per te! Auguriamo a te e a tutta la tua équipe molto successo e buon divertimento alla beef.ch della LUGA!


(foto messe gentilmente a disposizione)
(foto messe gentilmente a disposizione)

Katja e Daniel Lustenberger-Imboden vivono con i loro quattro figli Melina (15), Robin (14), Lenja (11) e Dario (8) nell’azienda agricola biologica della famiglia di Daniel a Romoos (LU). L’azienda si trova su una collina nella regione del Napf, a 940 metri di quota, e conta 13.5 ettari di prati e pascoli che forniscono il foraggio a una mandria di circa 18 vacche madri con vitelli Natura-Veal e un toro. Ogni anno una parte della mandria trascorre l’estate in Vallese, da dove viene Katja, mentre gli animali che rimangono a Romoos passano le giornate al pascolo e, tempo permettendo, anche le notti.

Nella fattoria vivono anche asinelli, galline, pony e capre, oltre a diversi cani e gatti. In inverno, Daniel lavora nella foresta e, quando occorre, si occupa del servizio di sgombero dalla neve. Katja gestisce la parte agrituristica, attiva soprattutto nei mesi estivi. Oltre a pernottamenti sulla paglia o nel dormitorio, l’azienda di Katja e Daniel propone posti di campeggio della rete Nomady e una casetta di vacanza in affitto, la «Tiny House».

Maggiori informazioni su  www.baerueti.ch