09.04.2024

Quattro chiacchiere con Reto Roffler-Mathis, allevatore a Pany (GR)

«Per me l’agricoltura si può praticare solo con il cuore, e l’Agrischa è l’occasione per mostrarlo anche a chi non conosce ancora il nostro lavoro.»

Le Angus di Reto e Käthi trascorrono l'estate all'alpe e si foraggiano da soli.

Quest’anno l’Agrischa avrà luogo a Grüsch, in Prettigovia (GR). Reto, tu fai parte del comitato che organizza le presentazioni di vacche madri per il pubblico. Come è che ti sei ritrovato in questa posizione?

Tra le mie diverse attività, vi è anche quella di rappresentante degli allevatori di vacche madri presso l’Unione regionale dei contadini. È per questo che mi è stato chiesto di entrare nel comitato organizzatore dell’Agrischa. Inoltre, poiché sono anche consulente per Vacca Madre Svizzera, è logico impegnarmi in prima persona per preparare l’esposizione delle diverse razze della nostra associazione e per presentare al pubblico i nostri metodi di allevamento.

Tu allevi vacche madri di razza Angus. Perché?

Devo dire che gli animali con il mantello nero mi sono sempre piaciuti. Poi, quando ho rilevato l’azienda dai miei genitori, mi sono dedicato completamente alle Angus. Sono animali di buon carattere e con un ottimo istinto materno. Sono sane, fertili e frugali e con loro riesco a sfruttare al meglio il foraggio di base prodotto dall’azienda. Uno dei miei obiettivi è evitare di acquistare foraggio supplementare e riuscire a ottenere ottime carni Natura-Beef ricorrendo esclusivamente ai parti e ai pascoli dell’azienda. 

All’Agrischa esporrai una delle tue Angus?

No, non vi saranno capi della mia mandria – ma la razza Angus sarà ovviamente presente, e persino in doppio.

Perché? Non siete riusciti a trovare un numero sufficiente di animali?

No no, non è per quello. All’Agrischa esporremo vacche madri per un totale di ben 14 razze bovine e yak. Tra queste anche la vincitrice dello Swissopen 2023 per la razza Hereford. Ma non sarà l’unica fuoriclasse presente. Arno Lietha, campione svizzero e vicecampione europeo di sci alpinismo, sarà presente durante tutta la giornata di domenica e porterà con sé, dall’azienda dei suoi genitori, anche una Angus con il suo vitellino. Non potevamo invitare l’allevatore più veloce sugli sci… senza una delle sue bovine!

La seduta di autografi con Arno Lietha sarà senz’altro un grande momento. Il programma prevede altri appuntamenti particolari?

Il programma è così variato che non saprei veramente che cosa consigliare in particolare. Per quanto concerne le vacche madri, direi senz’altro l’esibizione delle diverse razze e anche l’incontro con Andrea Accola che spiegherà il comportamento delle madri quando persone sconosciute (ad es. appassionati di mountain bike o escursionisti con cani) si avvicinano troppo alla mandria. Domenica, poi, vi sarà anche il corteo che inaugurerà la stazione di alpeggio. E bisogna anche assaggiare le specialità della nostra Prettigovia, in particolare i knödli (polpettine), ai quali è dedicata una tenda speciale. Abbiamo ovviamente pensato a diverse attrazioni per i più giovani: vi saranno «giochi olimpici» per le famiglie, gare in discipline insolite quali l’arrampicata sugli alberi o la costruzione di recinzioni di legno, ma anche un’esposizione di auto d’epoca e di macchinari agricoli. Senza dimenticare i numerosi animali da ammirare. E i quiz, le prove di coraggio e molto altro ancora. Una cosa è garantita: ci saranno attività per tutti i gusti.

Una cosa che si può fare solo a casa – e solo perché Reto e Käthi conoscono più che bene i loro animali: avvicinarsi a un vitellino e persino accarezzarlo.

All’Agrischa verrà anche la tua famiglia o ci sarai solo tu?

Mia figlia di 5 anni ha commentato che ultimamente «il papi è sempre al telefono». Le abbiamo promesso che potrà venire all’Agrischa con i suoi fratelli per vedere il perché e il percome di tutte quelle telefonate. Vi prenderà parte anche mia moglie, pronta a dare una mano dove sarà necessario. Quindi l’Agrischa terrà occupata tutta la famiglia.

Il motto dell’edizione 2024 è «Agricoltura con il cuore». Che ne pensi?

È semplice: per me l’agricoltura si può praticare solo con il cuore, non c’è altro modo. Nel mio lavoro quotidiano metto moltissima passione. Amo i miei animali e sono felice di poterlo mostrare al pubblico che verrà all’Agrischa. Ma il motto di quest’anno mi ricorda anche qualcos’altro, più esattamente l’edizione del 2005. Anch’essa ebbe luogo a Grüsch, anche se all’epoca si chiamava ancora «Bündner Viehschau». Come si capisce dal nome, si concentrava soprattutto sull’esposizione di bestiame, in particolare sulla competizione tra le vacche da latte. All’epoca gli allevatori di vacche madri, tra i quali mi trovavo già, erano lasciati piuttosto in disparte. Ciò nonostante, decisi di avventurarmi nella «tana del leone», ossia la tenda gestita dal gruppo di giovani allevatori. Ed è lì che ho conosciuto una ragazza che in quei giorni si occupava del servizio...

Quindi è all’Agrischa che hai conosciuto la tua futura moglie?

Proprio così. Chi avrebbe mai pensato che 19 anni dopo Käthi – figlia di una famiglia di allevatori di bestiame da latte – e io saremmo stati felicemente sposati e genitori di tre figli. E chi avrebbe mai pensato che l’allevamento di «chölli» (il termine spregiativo impiegato all’epoca qui dalle nostre parti per designare gli animali dal mantello nero) sarebbe stato considerato un giorno il modo più sostenibile e naturale di produrre carne!

Che bella storia! Oltretutto perfettamente in sintonia con il motto dell’Agrischa di quest’anno. Grazie Reto per avercela raccontata! Auguriamo a te, a tua moglie Käthi e alla vostra famiglia una splendida Agrischa e ogni bene per il vostro futuro – un futuro con il cuore!

20 anni fa, l’allevamento di vacche madri non si era ancora imposto. Chi avrebbe mai pensato che due decenni dopo la produzione di Natura-Beef sarebbe stata considerata il modo più naturale e sostenibile di produrre carne?


Tutte le foto gentilmente messe a disposizione dalla famiglia Roffler-Mathis
Tutte le foto gentilmente messe a disposizione dalla famiglia Roffler-Mathis

Con l’aiuto dei genitori, Reto Roffler gestisce l’azienda agricola biologica Fantanaus a Pany (GR). Qui vive con la moglie Käthi e i loro tre figli. L’azienda conta 37 ettari di prati perenni, 40% dei quali sono gestiti come superficie di promozione della biodiversità e destinati alla compensazione ecologica. L’azienda tiene una mandria di 29 Angus e un toro per la produzione Natura-Beef-Bio.
Reto è anche consulente per Vacca Madre Svizzera e ispettore Beef Control. Il suo cuore batte per la sua bellissima famiglia e per la sua mandria di vacche madri Angus.