27.11.2020

"Branding"

Una tecnica millenaria

I marchi – in inglese «brands» – esistono, in una forma o nell’altra, da millenni. La parola «brand» deriva dall’antico norreno «brandr», che significava «bruciare» (ma anche «fiaccola», «fuoco», «marchio» o «spada fiammeggiante»). La parola è rimasta in qualche lingua, ad esempio in danese, dove significa ancora «fuoco», analogamente al tedesco «Brand». Anche in italiano se ne trovano tracce, nel sostantivo «brando» (spada di grosse dimensioni) e nel verbo «brandire» (impugnare un’arma con forza).

Per marchiare a fuoco un animale si applica direttamente sul suo mantello uno stampo di metallo arroventato. In Svizzera questa pratica è tassativamente vietata. (Fonte: www.leder-info.de)

Nell’antico Egitto, già nel 2700 avanti Cristo gli animali venivano marchiati a fuoco. In tal modo si poteva risalire al proprietario di ogni singolo capo lasciato libero su un pascolo comune. (Per interessati qui un dipinto murale nella tomba dello scriba Nebamun: marchiatura a fuoco del bestiame (particolare), Antico Egitto, 1400-1352 a.C..) Una pratica molto diffusa anche in altre culture. I marchi servivano anche per prevenire i furti oppure come informazione al momento dell’acquisto, per capire se l’animale era messo in vendita da un allevatore di buona reputazione. È così che, sul filo dei secoli, la parola «marchio», analogamente all’inglese «brand», è diventata sinonimo di qualità.

I prodotti di marca nel senso moderno del termine non esistono da così tanto tempo. Con l’industrializzazione, il mercato venne preso d’assalto da una quantità sempre crescente di articoli. Merce più numerosa significava più scelta per i consumatori e quindi più concorrenza tra le aziende. I marchi furono creati per differenziare i prodotti di un fabbricante da quelli di un altro e per distinguersi così dalla massa. Questo sistema continua ancora oggi a garantire un livello di qualità costante e superiore. Alla fine dell’Ottocento, vari paesi introdussero leggi specifiche sulla protezione dei marchi.

Il marchio Natura-Beef fu ideato nel 1980 dai membri di Vacca Madre Svizzera – che all’epoca si chiamava Associazione Svizzera degli allevatori di vacche nutrici e fattrici – e sette anni dopo fu registrato presso l’Istituto federale della proprietà intellettuale.

Nel commercio dei prodotti freschi i marchi non esistono da così tanto tempo. Quando, 40 anni fa, gli allevatori svizzeri di vacche madri registrarono il marchio Natura-Beef, i marchi di qualità nella produzione di carne non erano ancora all’ordine del giorno. Oggi Natura-Beef è uno dei marchi di carne più conosciuti in Svizzera e continua ad essere sinonimo di benessere animale e di prodotti di qualità. I vitelli destinati alla produzione Natura-Beef vivono con le madri ed escono ogni giorno all’aperto in loro compagnia, al pascolo o in un’area apposita.

(Fonti: www.nordicnames.de, en.wiktionary.org, www.touregypt.net, The Hot History & Cold Future of Brands, www.absatzwirtschaft.de)

Da 40 anni il marchio Natura-Beef è sinonimo di carne di ottima qualità e di allevamento rispettoso degli animali. (Photo: mad)